Vita di coppiaLe mamme rispondono a Maria, mamma di due bambini, che chiede: "Ciao mamme, volevo sapere quali sono secondo voi i compiti dei babbi nei confronti dei bimbi. Io mi ritrovo molto spesso a fare le cose sempre e solo io. Grazie"

I consigli delle mamme della Rete

 

  • Licia: l'errore di partenza è definirli "compiti". Non sono "compiti", è vita! E un uomo che si estromette dalla sfera famigliare evitando di affiancare la propria compagna in qualità di donna e madre, non può a parer mio essere definito né uomo né padre.
  • Gabriella: è arrivato il momento di mettere tuo marito in condizioni di fare il padre. Questo non per il tuo bene, ma per il bene di tuo figlio. Anch’ io ero sola, poi ho capito che mia figlia aveva bisogno del padre e da quel momento ho smesso di fare la vittima e di lamentarsi che era stanco. Deve prendersi cura dei bimbi e di te
  • Federica: Il loro compito è "lamentarsi" sono stanco, io lavoro, ecc…
  • Anna: con la scusa che sto a casa e che non lavoro faccio tutto io. Mi aiuta solo a farle il bagnetto perché avendo la doccia non riesco da sola. Per il resto è trattato come un re. Peccato che io non mi sento affatto la regina. 
  • Francesca: io ho sempre fatto fare tutto al mio compagno a volte mi son dovuta mordere la lingua perché io avrei fatto diversamente. Il trucco è lasciarli fare. Spesso il primo errore lo facciamo noi non permettendogli di fare niente e non facendoci mai andare bene nulla. Il papà del mio pargolo lo cambia lo lava gli dà da mangiare lo porta a spasso e cosa importante io sono tranquilla quando lui sta con il pupo.
  • Ismy: mio marito ha il compito di leggere le storie prima della nanna. L'abbiamo stabilito quando era piccola e voleva sempre la mamma, così anche lui ha il suo momento. Gioca tantissimo con nostra figlia (anche alle barbie) l'ha sempre cambiata ed ha sempre voluto sapere cosa e come fare. Stendiamo un velo pietoso sui castighi e sull'essere severi. Questo è compito più mio che suo. Nostra figlia ha 5 anni e mezzo, ma se la sgridiamo o la castighiamo dobbiamo essere coerenti tutti e due.
  • Alice: l’unico compito di mio marito è lamentarsi e dire che lavora e che è stanco. Non gioca mai con la bimba e se gli chiedo di tenerla il tempo di ripulire si lamenta dicendo che la bimba con lui non ci sta. Delusione totale!
  • Eleonora: secondo me tutto dipende da come vengono messe in chiaro le cose fin da subito. E molto come viene cresciuto un uomo dalla mamma. Se è abituato ad essere servito e riverito farà fatica a cambiare! Ma non è impossibile farlo! I figli si fanno in due ed è giusto e legittimo che il padre abbia gli stessi compiti della mamma (tetta a parte!). Magari non tutto il giorno, ma mica deve essere sempre la donna a fare tutto! Altrimenti si prendono una colf!
  • Jenni: certe volte purtroppo è questione di mentalità, non lo fanno perché li hanno abituati cosi, ma come diceva la mia professoressa di matematica a volte bisogna “rieducarli”, senza per forza gridare o dare per scontato che loro ci arrivino da soli; almeno nel mio caso ho capito che ottengo di più con le buone. Anche con lui.
  • Marta: beate voi! Le cose in chiaro? Cosa si può concordare a priori quando si pianifica l'arrivo di un figlio, senza minimamente immaginare quello che ciò comporta?! Tutti bravi a parole, poi nei fatti...Per onestà devo dire che, quando ha voglia, dedica molto tempo al gioco. Punto. Se esco una sera quando torno trovo il bambino a letto vestito! Mai una notte che si sia alzato a dare un biberon, anche se crollavo dalla stanchezza. Comunque consolati, io e le mie amiche abbiamo fondato il "club delle ragazze madri", tutte sulla stessa barca. 
  • Ale: mio marito è stato cresciuto nella bambagia. Mai fatto niente in casa sua. La storia è cambiata quando siamo andati a vivere insieme, lavoriamo in 2 e io arrivo a casa alle 8. Lui li lava e gli fa da mangiare, l'anno scorso li portava in piscina. È andato al mare da solo con i nostri due bimbi. Siamo assolutamente intercambiabili. Per l'educazione invece il poliziotto lo faccio io.
  • Ilaria: io e mio marito ci dividiamo i compiti. Abbiamo due figli piccoli uno di due anni e l’altra di due mesi: ci dividiamo i compiti di giorno e di notte. Le cose le ho messe in chiaro prima del matrimonio e ho sempre detto che se mi avesse lasciato sola ad accudirli me ne sarei tornata dai miei genitori.
  • Antonella: i compiti di mio marito sono all'incirca quelli che faccio io, sia in casa che con i figli. Ora sono in maternità ma prima lavoravamo tutti e due a tempi pieno. Se non ci si aiuta non si va da nessuna parte. E poi un papà dovrebbe occuparsi dei figli come lo fa la mamma. Almeno a casa mia funziona così.
  • Cristina: io credo che debba essere un piacere per i padri occuparsi dei propri figli. Mio marito lavora tutto il giorno ma appena torna mi scordo di avere un figlio. Certo io cucino e pulisco ma poi mi rilasso davanti alla tv o faccio una bella doccia. Il fine settimana pensa a tutto lui per il bambino e l’ha sempre fatto ma non perché glielo chiedessi ma perché voleva farlo.
  • Michela: per la mia esperienza, credo che dipende molto anche dall'età del bimbo. Fino a poco tempo fa mio marito non era in grado di fare niente, si sentiva proprio inadeguato con nostro figlio. Ora, che ha 18 mesi, si riesce più facilmente a capire quali sono le sue esigenze, e quindi mio marito è in grado di fare tutto, dal bagnetto, alla pappa, ecc. L'unica cosa che compete esclusivamente me, è farlo addormentare la sera, perché lui ha poca pazienza. Ma va benissimo così!
  • Luana: mio marito quando c'è fa il padre, se io cucino lui si occupa della doccia, giocare con lei, dare da mangiare. Se cucina lui io mi occupo della bambina, sa fare tutto. Solo una cosa gli rimprovero ed è come la prepara prima di uscire. Le lascia scegliere i vestiti e lei ne approfitta conciandosi in modi assurdi e lui se la porta anche in giro. Poi ha imparato a farle anche i capelli, codini compresi. La porta al parco, a scuola, la va a riprendere, passano del tempo soli e questo aiuta il rapporto padre e figlia. Questi non sono compiti, questo è amare i figli.

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Una sera un papà, vedendo il figlio ventenne un po’ giù di morale, decise di raccontargli una storia:
"Un giorno, quando io ero piccolo, il cavallo di un contadino che abitava vicino alla mia casa, cadde in un pozzo grande e profondo. Il cavallo non riportò alcuna ferita, ma non riuscendo a venir fuori con le proprie forze, si mise a nitrire forte. Il contadino si precipitò subito e provò in ogni modo ad aiutare il suo povero cavallo. 

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