Storie di mammaMi chiamo Amelia Vitiello e sono una mamma come ce ne sono molte, ma che purtroppo si porta dentro il grande dolore di aver perso la propria figlia. Il mio piccolo angelo si chiama Alessia e aveva soltanto 18 mesi quando nel 2007 una terribile malattia se la è portata via. La meningite.

Alessia era una bambina meravigliosa, solare, sempre sorridente e già così piccina era in grado di trasmetterti amore. Spesso mi accarezzava il viso spontaneamente e poi con la sua vocina dolce mi diceva “bene mamma cara cara” che significava “ti voglio bene”. Io mi sentivo forte accanto a lei, quasi invincibile. A tutti dicevo che da quando era nata Alessia non avevo più paura di nulla, mi sarebbe potuto crollare il mondo addosso, ma con lei in braccio sarei stata felice comunque, anche senza casa o senza lavoro.

Non avevo messo in conto che il mondo e la vita per me si sarebbero fermati con la sua scomparsa. Alessia è sempre stata bene, salvo qualche raffreddore. Tutto iniziò quel maledetto 19 ottobre del 2007, con una febbre lieve che tuttavia dopo appena due-tre ore iniziò a salire vertiginosamente senza mai scendere, tanto che durante la notte arrivò a toccare i 41 gradi. Mentre la mattina alle 6 eravamo in macchina per raggiungere l’ospedale, ricordo che tenendola in braccio la guardai piangendo e le dissi “ti prego non mi abbandonare”. Non so perché, ma dentro di me sapevo che non sarebbe tornata a casa con noi.

In meno di 11 ore la meningite se l’è portata via.

Alessia è stata colpita da una sepsi da meningococco B e io dopo la sua scomparsa ho raschiato il fondo del dolore, quello che non si può neanche lontanamente immaginare. Finché non è giunta la nuova vita, con le sorelline di Alessia che mi hanno dato la forza di ricominciare, anche se una parte del mio cuore resterà spenta per sempre.

Avendo altre due bambine, dopo questa terribile esperienza, la paura è sempre molta e quindi ogni volta che il termometro supera i 39 gradi la tensione sale. La sensazione è terrificante, si crea una vera e propria psicosi: controlliamo in continuazione tutto il corpo nel timore che possa comparire qualche macchiolina; mio marito controlla spesso il collo con rotazioni della testa per timore che vi sia rigidità, e così via con quelli che sono notoriamente i sintomi della malattia. Il passo successivo è la chiamata al pediatra e se l’antipiretico non basta, attendiamo al massimo un paio di ore e poi scappiamo in ospedale. E’ una paura che ci porteremo dentro per sempre.

A inizio marzo 2014 io, mio marito e le nostre due bambine ci siamo vaccinati contro il meningococco B, il ceppo che ci ha portato via Alessia.
Così, mentre le mie piccole bimbe di 3 e 5 anni piangevano per la “punturina”, ho spiegato loro che quel piccolo dolore va via subito, ma in compenso il vaccino potrà salvare loro la vita dalla stessa malattia che aveva trasformato la loro sorellina in un angelo perché a lei non era stato somministrato in quanto non ancora inventato.
Ricorderò sempre la risposta della piccola di soli tre anni, che tra le lacrime per la punturina mi disse “Mamma potevi dirmelo subito che il vaccino è una cosa buona per rendermi invincibile, io pensavo fosse solo brutto perché non mi piacciono le punture” e da lì ha smesso di piangere!

Come mi trovo a dire spesso, sono felicissima che oggi la meningite sia completamente vaccinabile. Il mio pensiero naturalmente va ad Alessia, e agli altri bambini che come lei non hanno avuto questa “chance di vita”. Così la chiamo io, perché questa malattia non ti dà il tempo di intervenire, quindi l’unico modo per fermarla è prevenirla.

Oggi sono Presidente del Comitato Nazionale Contro la Meningite e vice presidente dell’Associazione Onlus Alessia e i Suoi Angeli, ed in tale veste vorrei che tutti i genitori venissero messi in condizione di scegliere consapevolmente se vaccinare o meno i propri figli. Mi piacerebbe che scegliessero dopo essere stati debitamente informati e non sulla scia di errate informazioni acquisite sul web o su consiglio di un amico o conoscente.
Il medico, prima di tutti, dovrebbe informare i genitori sui rischi legati alla malattia, sui sintomi che la caratterizzano e sull’opportunità di contrastarla attraverso la vaccinazione.
Vorrei che la meningite venisse sconfitta!

Amelia Vitello

Il 24 aprile 2015 si celebra il World Meningitis Day

  • Il Comitato Nazionale Contro la Meningite lancia l’hashtag #liberidallameningite e un selfie per sensibilizzare anche il popolo del web sulla pericolosità della malattia e sull’importanza della prevenzione: per ogni selfie pubblicato su Facebook o Twitter, il Comitato donerà 0,50 euro per un progetto di sostegno ai sopravvissuti alla meningite
  • Il 24 aprile 2015, dalle 9:00 alle 20:00, sarà attivo il numero verde gratuito 800 090 155: pediatri e igienisti risponderanno ai genitori per sciogliere dubbi legati alle vaccinazioni e ai rischi della malattia

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