Storie di mammeVorrei ringraziare la Rete Delle Mamme per avermi dato la possibilità di raccontare la mia storia. Una storia di vita. Una storia in pieno svolgimento tutt'ora. Una storia iniziata nella quasi completa solitudine. Ora, per fortuna, non più. È la storia di me (donna, moglie e mamma) e del mio problema: la diastasi. Ovvero un corpo che sembra non appartenermi più.
Riavvolgo il nastro del tempo e torno indietro a qualche tempo fa. Sono felice della mia famiglia e dei traguardi raggiunti, ma quella pancia, quel mal di schiena, quelle perdite… Quando mi sfogo con le amiche ottengo sempre dei: "Non fare così hai avuto dei figli, è NORMALE che sia così". Il mio compagno cerca di rassicurami e i figli mi amano per come sono...
L’unica a non amarmi sono proprio io, soprattutto quando mi ritrovo sola, nella mia stanza e mi guardo, ma non mi riconosco, non mi accetto.
A trentacinque anni, mi sembra di vivere nel corpo di un’ottantenne.

Dopo il parto ho perso ben 40 kg, la strada per arrivare al peso forma è ancora lunga e io non ero una silhouette neanche prima, ma tornarci come prima! Succederà? Non credo.
La pancia è strana, sformata, ingombrante e dolorante. Il mal di schiena lombare viene attribuito alla "normalità" dell'accudire i figli. Le perdite urinarie? Oh, quelle si giustificano con il parto! Sai le spinte (anche se hai fatto due cesarei)! La cattiva digestione? Sai il bambino si sveglia, gli orari non sono più come prima... Peristalsi evidente e sensazione di calcetti nella pancia? La paura di essere di nuovo incinta! E dove vogliamo metterla quella domanda a volte così dolorosa e indelicata? "Aspetti di nuovo? AUGURI!". Ah, grazie... anche se sono passati tre anni dall'ultimo parto.
 
Un giorno parlando di questi sintomi con una mia amica, mi guarda e mi dice: sicuramente hai la diastasi! Io la guardo cadendo dalle nuvole… La che? Mi consiglia il gruppo Diastasi Italia official Group e la sera stessa mi iscrivo e aspettando l'ammissione vado sul sito www.diastasitalia.it.
Là mi si apre un mondo! Ma allora non sono sola! Non sono matta! Una volta accettata nel gruppo per un po’ resto una lettrice silenziosa e avida di informazioni. Dopo poco non posso trattenermi dal rispondere e intervenire come riesco per aiutare.
La Diastasi dei retti addominali non è altro che un allontanamento delle fasce addominali che creano un "buco".  Questo buco impedisce che la parete addominale contenga in modo corretto gli organi al suo interno. Se durante il terzo trimestre di gravidanza questo è normale, per agevolare la crescita del bambino, passati 12 mesi dal parto i retti dovrebbero chiudersi, se ciò non avviene è meglio procedere con un’ecografia della parete addominale e con l'auto-analisi.
È una patologia che affligge migliaia di donne, non solo mamme, rendendole fragili fisicamente e psicologicamente.
Spesso sottovalutata anche dai medici e scambiata per un problema puramente estetico, così non è. Il problema è principalmente funzionale e a lungo andare se trascurata, la distasi porta con sé altri problemi.

I problemi legati alla diastasi, escludendo altre cause, sono molteplici:
  • incontinenza;
  • instabilità del bacino;
  • problemi digestivi;
  • dolori lombari e addominali;
  • ernie;
  • prolassi…
Dal 2015 un piccolo gruppo di mamme si batte per divulgare la conoscenza e la consapevolezza tra donne e medici. Quel piccolo gruppo ora conta più di 17.000 utenti da ogni parte d’Italia che affrontano con unione e coraggio un percorso di "rinascita" fisica e psicologica.

L'associazione Diastasi ODV lotta perché la diastasi sia riconosciuta nello stesso modo in tutta Italia, è raggiungibile in vari modi quali:
www.diastasitalia.it

Ricordati se pensi di avere la diastasi visita il sito, il primo passo è l'auto valutazione.
Io ora non mi sento più sola perché ho qualcuno su cui contare oltre a me stessa.
 
Sara

il meglio del web

  • Video
  • Barzellette
  • Emozioni

Il papa e l'autista

Dopo aver caricato tutti i bagagli del Papa nella limousine, l’autista nota che Sua Santità sta ancora aspettando sul marciapiede.
“Mi scusi, Vostra Eminenza,” dice l’autista, “Vorrebbe per favore sedersi in modo che possiamo andare?”“Beh, per dirti la verità” risponde il Papa, “Non mi fanno mai guidare in Vaticano e oggi ne ho davvero voglia.” 

Continua a leggere

Leggi tutte le barzellette

La saggezza di un padre

Una sera un papà, vedendo il figlio ventenne un po’ giù di morale, decise di raccontargli una storia:
"Un giorno, quando io ero piccolo, il cavallo di un contadino che abitava vicino alla mia casa, cadde in un pozzo grande e profondo. Il cavallo non riportò alcuna ferita, ma non riuscendo a venir fuori con le proprie forze, si mise a nitrire forte. Il contadino si precipitò subito e provò in ogni modo ad aiutare il suo povero cavallo. 

Continua a leggere

RACCONTACI LA TUA ESPERIENZA

Dubbi sui prodotti omeopatici? Ti rispondono gli esperti

 Inviaci la tua domanda, ti risponderanno medici e farmacisti.

 

 

Archivio: storie di mamma

Cerca nel sito

L'ABBIAMO LETTO blog

QUI CI SIAMO STATI blog

L'ABBIAMO PROVATO blog

IN CUCINA CON LE MAMME DELLA RETE

L'opinione

LA PAROLA AI PAPA'

STORIE DI MAMME