La mia storia di mamma inizia con una fuitina, quella che abbiamo fatto io e il ragazzo che amavo (e che sarebbe diventato mio marito), il 26 febbraio 1983. Così, da ragazzina cocciuta e un po’ ribelle, mi ritrovai a essere una donna, una moglie e una madre, dopo aver compiuto da poco 16 anni. Negli anni che seguirono sono diventata mamma altre 2 volte. In totale, due femmine e un maschio. Ce lo dicevano tutti: “Che bella famiglia!”
Gli anni passavano e piano piano, vedendo crescere le figlie, mi rendevo conto delle tante cose che avrei potuto fare da ragazzina ma che, essendo diventata una moglie e soprattutto una mamma a tempo pieno, mi erano venute a mancare. Le ragazze crescevano, e io insieme a loro, tanto che, quando si usciva ci scambiavano per sorelle. Ma ero comunque felice e fiera di me stessa, perché nonostante tutto e i tanti sacrifici, l’amore incondizionato per mio marito e i miei figli veniva prima d’ogni altra cosa.
Ed è stato quell’amore che mi ha dato sempre tanta forza nelle buone ma, anche nelle avversità che la vita mi ha riservato mettendomi a dura prova più di una volta.
Nel 2001, dopo due anni di tribolazioni, dopo i viaggi della speranza (li definisco io) dalla Puglia all’Emilia Romagna, ecco che arriva la chiamata dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna: ci dicono che c’è un organo compatibile con quello malato di mio marito. Un Angelo glielo donava. Di lì a poche ore il trapianto.
Questo gesto d’amore ci ha fatto rinascere a una nuova vita, consentendoci di proseguire il nostro cammino. Di lì, arriviamo al 2005, un anno meraviglioso, in cui mi ritrovo a essere nonna a soli 39 anni! Cosa dire? L’amore per i nipoti è superiore a quello per i figli... Aveva ragione la mia mamma.
Passano ancora un po’ di anni e nel 2012 mentre eravamo presi per i preparativi del matrimonio di una delle due figlie, la secondogenita ha un grave problema di salute: grazie a un intervento tempestivo all’Eastman di Roma, le tolgono un enorme basalioma alla tempia, un tumore della pelle. L’intervento riesce bene, ma c’era qualcosa che non mi convinceva. Passano un po’ di mesi e vedo mia figlia peggiorare di giorno in giorno, i tanti dottori qui in ospedale non capivano cosa avesse. Così, con la mia testardaggine, riesco a prenotare una visita al San Raffaele di Milano e lì, dopo una lunga attesa scopriamo che mia figlia è affetta da sclerosi multipla. Una botta tra capo e collo!!!
Credo, che non ci siano regole che cambino la nostra vita nell’universo, se non questa: la vita è un bene prezioso che va vissuto in tutte le sue sfaccettature. Di fronte a tutto quello che mi è successo, ancora più di prima non ho mai smesso di lottare. E continuerò a farlo sempre! Con il mio essere libero, cercando di volare oltre tutto ciò.
Lucia
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