Abbiamo chiesto una riflessione sul tema a Fabio Celi, psicologo psicoterapeuta e autore del libro Le emozioni dei nostri figli, uscito a marzo 2020 per De Agostini. «Tra le emozioni fondamentali la rabbia è forse la più difficile da gestire perché più di altre entra in una specie di circolo vizioso tra il genitore e il bambino. Pensa ad una crisi di rabbia di tuo figlio e probabilmente la prima cosa che ti succede è che ti arrabbi a tua volta. Questo rende molto difficile aiutarlo a gestire e ad autoregolare un'emozione che tuo figlio vede gestita male da te.
Abbiamo chiesto una riflessione sul tema a Fabio Celi, psicologo psicoterapeuta e autore del libro Le emozioni dei nostri figli, uscito a marzo 2020 per De Agostini. «Tra le emozioni fondamentali la rabbia è forse la più difficile da gestire perché più di altre entra in una specie di circolo vizioso tra il genitore e il bambino. Pensa ad una crisi di rabbia di tuo figlio e probabilmente la prima cosa che ti succede è che ti arrabbi a tua volta. Questo rende molto difficile aiutarlo a gestire e ad autoregolare un'emozione che tuo figlio vede gestita male da te.
Tutti gli esseri umani, ma i bambini in particolare, imparano moltissime azioni vedendo gli altri che le compiono, e più gli altri sono percepiti come vicini e importanti più questo meccanismo di imitazione è forte: e chi è più vicino e più importante per un bambino del suo papà e della sua mamma? Per questo motivo la prima accortezza per favorire una buona gestione della rabbia in tuo figlio è quella di imparare a gestire la tua.
È importante che il genitore per primo sia in grado di riflettere su quello che prova prima di compiere un’azione della quale poi potrebbe pentirsi, se vuole insegnare a farlo anche a suo figlio.
Fatto questo, cosa ovviamente tutt'altro che facile, il passo successivo dovrebbe essere quello di aiutare il bambino a riconoscere, prima che sia troppo tardi, la rabbia che prova, i motivi che gliela hanno fatta provare e le possibili conseguenze di questa rabbia. Nessuna emozione è cattiva in sé. Un'emozione, dunque, non deve essere repressa. Non ha senso cercare di cancellarla dalla nostra mente, anche perché questo è impossibile.
Di’ a tuo figlio che tutti proviamo rabbia; che anche tu ti arrabbi; che arrabbiarsi è normale. È la situazione che ti ha fatto provare la rabbia che può essere negativa. Sono i pensieri legati a questa situazione che possono farti star male. Possono essere molto negative le conseguenze di questa rabbia, e dunque quello che dobbiamo cercare di fare è riconoscerla, accettarla come ineliminabile nella nostra vita e lavorare sulle situazioni che la generano e sui pensieri che la rendono difficile da gestire.
Se tuo figlio tutte le volte in cui gli dici che è arrivato il momento di fare i compiti, o che deve spegnere il cellulare, o che è l'ora di andare a letto comincia a strillare, si rotola per terra, inveisce contro di te, cerca di partire dagli avvenimenti che hanno generato questa emozione. Discutili con lui. Cercate insieme soluzioni per affrontare meglio questi momenti.
Poi, aiutalo a riflettere su quello che ha provato, sul perché lo ha provato, su quali pensieri hanno attraversato la sua mente. Potranno venir fuori dei pensieri come “Sono incapace di fare i compiti”, oppure “Non riesco a stare seduto per così tanto tempo”, o ancora “Io voglio giocare con il cellulare tutto il tempo che mi pare”. Cercate insieme di fare chiarezza su questi pensieri: sono giusti?, sono utili?, ti aiutano a vivere meglio oppure no?
Fatto tutto questo, se un comportamento inadeguato scaturito da un moto di rabbia continua, può anche arrivare il momento di punirlo. La punizione, però, dovrebbe essere l’ultima spiaggia e, ovviamente, non dovrebbe essere data in modo “rabbioso”, per non rovinare tutto il resto del tuo lavoro. L’ultima spiaggia: non dimenticare mai che ce ne sono molte altre di strade, molto più belle, fatte di comprensione e di capacità di gratificare tuo figlio per i suoi progressi e per i suoi comportamenti positivi, alla ricerca continua di tutte le cose buone che sicuramente è in grado di darti».
Fabio Celi è psicologo psicoterapeuta e docente di Psicologia clinica all’Università di Pisa. In Le emozioni dei nostri figli (De Agostini, marzo 2020, 240 pagine – 14,90 euro) fornisce chiavi di lettura alla portata di tutti e tanti consigli pratici, giochi e attività per scoprire e comprendere insieme il ricchissimo mondo delle emozioni dei bambini, farle emergere e imparare a gestirle insieme.
Fabio Celi è psicologo psicoterapeuta e docente di Psicologia clinica all’Università di Pisa. In Le emozioni dei nostri figli (De Agostini, marzo 2020, 240 pagine – 14,90 euro) fornisce chiavi di lettura alla portata di tutti e tanti consigli pratici, giochi e attività per scoprire e comprendere insieme il ricchissimo mondo delle emozioni dei bambini, farle emergere e imparare a gestirle insieme.