L’amore per i libri non si insegna. È più un virus, una bella malattia che ci si passa per contagio com’è giusto che succeda nelle famiglie in cui circolano i bambini. Legge la mamma, legge il papà, legge il nonno, legge anche il bambino. Se si comprano libri come si comprano giocattoli di gomma, ciucci, tutine, minisneaker, berretti, passeggini, perché anche i libri fanno il mondo dei bambini, allora tutto è semplice. Si comincia subito, a quattro, cinque mesi: prima è il tempo delle canzoni, delle poesie recitate, delle frasi ritmate. Poi via coi primi libri tutti semplicità e sagome, ogni oggetto da chiamare con il proprio nome e da raccontare e riraccontare e guai a chi dice lascia stare, che tanto non capisce.
L’amore per i libri non si insegna. È più un virus, una bella malattia che ci si passa per contagio com’è giusto che succeda nelle famiglie in cui circolano i bambini. Legge la mamma, legge il papà, legge il nonno, legge anche il bambino. Se si comprano libri come si comprano giocattoli di gomma, ciucci, tutine, minisneaker, berretti, passeggini, perché anche i libri fanno il mondo dei bambini, allora tutto è semplice. Si comincia subito, a quattro, cinque mesi: prima è il tempo delle canzoni, delle poesie recitate, delle frasi ritmate. Poi via coi primi libri tutti semplicità e sagome, ogni oggetto da chiamare con il proprio nome e da raccontare e riraccontare e guai a chi dice lascia stare, che tanto non capisce.
Sottovalutare i bambini è sempre un errore. Poi verrà il momento delle prime storie semplici, una riga per pagina, gli animali a rappresentare gli affetti, le paure, i desideri. E infine – anzi, in verità è un nuovo inizio – toccherà alle fiabe, al mondo dei segreti e degli incantesimi e delle creature fantastiche.
A un certo punto arriverà anche il momento di andare in libreria, o in biblioteca, o in tutti e due i posti. Dove ci sono più libri da scegliere e assaggiare insieme. Scegliamo noi per i bambini: ce ne saranno grati, per loro decidere è sempre una gran fatica, e noi siamo lì apposta, a dire sì o no, ad aiutarli. Non facciamoci passare la pazienza e la voglia di leggere e raccontare: quando i bambini sono piccoli per loro si fa qualunque cosa, poi sempre di meno, tanto c’è l’asilo, tanto c’è la scuola. Asilo e scuola sono luoghi preziosi, si impara tanto, si sta insieme agli altri, ma la famiglia è il covo delle possibilità, è il posto dove si sta bene, ci si rifugia, ci si fa consolare, ci si fa ascoltare, e si ascolta, anche. Non smettiamo di leggere ad alta voce anche quando i bambini sapranno leggere da soli: niente può rimpiazzare il momento di intimità e complicità in cui un grande legge un libro a uno che grande non è. Tempo e attenzione sono i doni più importanti che si possano fare a un bambino.
Beatrice Masini
Giornalista, traduttrice (ha lavorato tra l’altro alla saga di Harry Potter), editor, Beatrice Masini scrive storie e romanzi per bambini e ragazzi. I suoi libri sono stati tradotti in una ventina di Paesi.
La fine del cerchio è il suo nuovo romanzo (edito da Fanucci Editore, con cui ha pubblicato Bambini nel bosco, il primo e unico libro per ragazzi selezionato al Premio Strega): un messaggio di speranza e fiducia nella solidarietà umana. La fine del cerchio è anche in versione ebook.