Chi dice mamma… deve stare attento a quel che dice. Il prefetto di Perugia, Antonio Reppucci, durante una conferenza stampa, ha dichiarato che “se un figlio si droga, la sua mamma è una F-A-L-L-I-T-A, e si deve suicidare”. Potete ascoltarlo con le vostre orecchie guardando il video messo in onda su internet da Umbria 24. A parte il linguaggio e la mimica del prefetto (Crozza ne farebbe subito un suo personaggio), una dichiarazione del genere ti lascia senza parole, a tal punto che ti viene voglia di riascoltarlo per vedere se hai capito bene.
Sì, sì, hai capito proprio bene! Dunque, per il signor prefetto, è la mamma la colpevole. E non le resta che togliersi la vita per pagare il suo delitto. Ah sì? Quindi la mamma, da sola, può sostituire lo Stato, la scuola, la crisi de valori, la disoccupazione, insomma lo smarrimento e il non-senso-della-vita, la palude in cui oggi crescono i nostri giovani-senza –futuro? Io, da madre, mi metto nei panni di quella madre. Ha dato la vita, ha nutrito, ha accompagnato a scuola, è andata a parlare con gli insegnanti, probabilmente ha fatto mille cose insieme, come fanno tutte le donne, avrà insegnato al figlio a non dire bugie e lavarsi le mani prima di mangiare… Poi chissà, ogni storia è una storia a sé, quella madre avrà perso di vista il figlio, si sarà fidata di lui, non avrà colto certi segnali di malessere (lo facciamo tutti!), avrà cominciato a preoccuparsi, si sarà trovata davanti a un problema più grande di lei, divisa tra la voglia di punire il figlio e la voglia di proteggerlo, di non crederci, di dargli ancora fiducia e speranza. Cosa ne sa il prefetto di quello che prova una mamma? Delle sue tenerezze, delle sue ansie, del suo orgoglio, del suo amore così grande da diventare, a volte, cieco? Certo, anche le mamme sbagliano. Ma, caro signor prefetto, risponda a questa domanda: e il papà dov’era mentre questo sciagurato figlio scendeva nell’abisso della droga?
Cipriana Dall’Orto, giornalista
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Du is megl che uan (coppie gay e adozioni)