La micosi all’inguine è un’infiammazione della pelle del bambino che interessa la zona dei genitali e del sederino, da non confondere con la dermatite atopica. È una delle tante forme di dermatite (o eritemi) da pannolino, la cui specificità è di essere causata non da semplice sfregamento o allergie, bensì da miceti (più comunemente detti funghi). I miceti si dividono in due grandi gruppi: lieviti e tigne. Il lievito più diffuso è la candida che nei neonati può dare origine al mughetto o, appunto, alla micosi inguinale.
La micosi inguinale si presenta con placche arrossate e vescicole a livello dell’inguine e dell’ano. Da notare che, al contrario, la semplice dermatite irritativa quasi mai interessa le pieghe inguinali.
Quando la causa della micosi è la Candida Albicans, la pelle presenta chiazze molto arrossate, con un alone attorno e caratterizzate anche da vescicole o pustole. Nelle zone circostanti ci sono piccole lesioni tondeggianti leggermente rilevate (papule), con cute erosa, che si diffondono dalle aree malate.
Le micosi inguinali sono originate spesso da un calo delle difese immunitarie dovuto a uno squilibrio della flora batterica: possono essere per esempio la conseguenza di un abuso di antibiotici. Oppure si sovrappongono a una situazione di particolare stress per la pelle, andando a peggiorare un precedente eritema.
La prima regola è non abusare di antibiotici. Come dicevamo, però, molto spesso la micosi si sviluppa su una pelle già “stressata” da una dermatite da sfregamento o da irritazione per contatto con feci e urine, o da allergia. Per questo motivo non dobbiamo mai trascurare quella che ci può sembrare una banale dermatite irritativa da pannolino: il rischio che la zona venga colonizzata da funghi e batteri è molto alto. Quindi, appena notiamo arrossamenti nell’area genitale, dobbiamo cercare di mantenere la zona più asciutta e pulita possibile. Che cosa significa?
- Cambiamo il pannolino più frequentemente. L’ideale sarebbe cambiarlo non appena è sporco.
- Laviamo il bambino a ogni cambio (non servono detergenti specifici, è sufficiente l’acqua tiepida, ma se si usano detergenti è fondamentale che siano neutri e non aggressivi). Evitiamo le salviettine profumate e quelle con alcol, possibile causa di irritazioni.
- Dopo il lavaggio dobbiamo tamponare il sederino e non sfregarlo. Si può anche ricorrere al getto d’aria tiepido dell’asciugacapelli.
- Creiamo un ambiente con una temperatura confortevole e lasciamo il bambino senza pannolino per il maggior tempo possibile, in modo che la pelle possa restare asciutta. Per assicurare una certa ventilazione è bene non stringere troppo il pannolino.
Nella maggior parte dei casi basta applicare sulla cute interessata una pomata antimicotica, appunto, che inibisce la crescita dei funghi. In genere è efficace una terapia topica con derivati imidazolici, ma nelle pieghe è molto utile aggiungere anche le spennellature con eosina.
Le principali cause delle cosiddette dermatiti da pannolino sono: lo sfregamento ripetuto con il pannolino in un ambiente ovviamente umido; il contatto con urine e feci; l’allergia a materiali e detergenti.
Quando la dermatite è causata da un’allergia da contatto, chiaramente si previene evitando il contatto con gli allergeni.
Negli altri casi si previene innanzitutto mantenendo sempre il sederino pulito e asciutto, anche se la pelle non ha problemi, con la strategia illustrata sopra, al punto 4. Inoltre non bisognerebbe mai stringere troppo i pannolini per agevolare la circolazione dell’aria. Se si usano pannolini lavabili, meglio scegliere detersivi neutri, senza profumi, ed evitare gli ammorbidenti. Se il bambino deve prendere un antibiotico, chiediamo al medico di prescrivere anche un probiotico, per ridurre il rischio di diarrea e per non “disturbare” troppo la flora batterica intestinale.