- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag…
- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto o su un trattore era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo…
- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.
- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte. (ci dicevano non si tocca e noi semplicemente ubbidivamo)
- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco,e le acrobazie in due erano le migliori nonostante le ginocchia sbucciate
- Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino, dalle fontanelle, dal rubinetto di casa... invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale…
- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Sì, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!
- Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari… cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile….
- La scuola durava fino alla mezza, poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (a volte anche con il papà). (in bicicletta , quando pioveva con l'ombrello e se nevicava a piedi logicamente)
- Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente, e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi, spesso oltre al male arrivava anche uno scapaccione
- Mangiavamo biscotti, pane con olio e sale, burro, prosciutto, formaggio, nutella, se andava bene c'era la torta fatta dalla mamma. Bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare…
- Condividevamo una bibita in quattro… bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.
- Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi , televisione via cavo con 99 canali, videoregistratori, dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su Internet … Avevamo invece tanti AMICI.
- Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.
- Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma.
- Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né d’iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.
- Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità … e imparavamo a gestirli.
- Quando uscivamo ci si ritrovava a mangiare un gelato, o per andare al cinema. Eravamo troppo presi a divertirci con gli amici per pensare ad ubriacarci
- Ogni occasione era buona per ritrovarci, il classico muretto o una panchina bastavano per passare ore ed ore a chiacchierare, si facevano continuamente nuove amicizie e la "compagnia" diventava sempre più grande.
La grande domanda allora è questa: Come abbiamo fatto a sopravvivere.
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