È una delle paure moderne: il proprio figlio che finisce vittima dei bulli. E non è una paura infondata, perché, complici anche le nuove tecnologie, i casi di bullismo sono sempre di più. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat sul bullismo pubblicato a dicembre 2015, tra gli adolescenti che usano cellulare e Internet, il 5,9 per cento ha denunciato di avere subito ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, mail, chat o social network. Vittime, più di tutti, sono le ragazze: il 7,1% contro il 4,6 dei ragazzi. Vergogna e indifferenza circondano il fenomeno. Ma anche mancanza di strumenti necessari per capirlo e affrontarlo. Per questo Telefono Azzurro ha messo a disposizione gratuitamente sul sito azzurro.it il booklet “A prova di bullo” – La Guida per i genitori per informarsi bene e agire al meglio.” Nata grazie al lavoro di ENABLE – un network internazionale che coinvolge diversi paesi, tra cui Belgio, Croazia, Danimarca, Grecia e Regno Unito.
Da quella guida abbiamo tratto questi consigli per i genitori vittime di bullismo.
Da quella guida abbiamo tratto questi consigli per i genitori vittime di bullismo.
- Condividete le vostre preoccupazioni con la scuola, e chiedete loro di tenere d’occhio vostro figlio, facendo però attenzione a essere discreti.
- Segnalate il bullo a un insegnante o al Dirigente Scolastico.
- A prescindere da come deciderete di agire, è consigliabile definire con vostro figlio un piano d’azione comune, condividendo con lui tutte le misure che adotterete per far fronte al bullo e migliorare la situazione.
- Dite al ragazzo di non reagire: è esattamente quello su cui il bullo conta.
- Tenete un registro: raccogliete quante più informazioni possibile riguardo a quanto avviene e al bullo, così da poter esaminare al meglio la situazione. Se le molestie avvengono online, raccogliete prove fotografando, stampando e copiando le schermate dei messaggi incriminanti.
- Cercate aiuto: a volte, oltre a chiedere l’aiuto dei genitori, i ragazzi potrebbero sentire il bisogno di rivolgersi a persone terze. In questi casi, l’aiuto di uno psicoterapeuta esperto può essere prezioso. È quindi importante che vostro figlio sappia a chi può chiedere un aiuto.
- Ampliate il campo di amicizie e interessi di vostro figlio: incoraggiate vostro figlio a sviluppare amicizie al di fuori della sfera scolastica, e a partecipare ad attività che aiutino a rinforzarne l’autostima e la consapevolezza di sé (come ad esempio recitazione, danza, arti marziali, sport di squadra, associazioni giovanili di quartiere).
- Aiutate vostro figlio a coltivare le proprie competenze affettive e socio-relazionali: aiutatelo, ad esempio, a lavorare sulle sue capacità di reazione e di ripresa, a trarre lezioni dagli ostacoli che incontra nella vita quotidiana, a fronteggiare circostanze sfavorevoli e a sviluppare strategie di risposta efficaci.
- Allertate la Polizia: se l’aggressione assume caratteristiche più gravi e allarmanti, degenerando ad esempio in episodi di violenza, ricatto o tentata estorsione, o sfociando in episodi di autolesionismo o di tentato suicidio, non esitate a rivolgervi alle autorità locali di Polizia.
- Partecipate alle attività scolastiche volte a contrastare il bullismo.
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